Il principio sancito dall'Unione bancaria europea, secondo il quale in caso di perdite consistenti e default da parte di Istituti di Credito all'interno dell'Eurozona si introduce la responsabilizzazione dei azionisti e depositanti assieme a quella dei creditori per fare fronte alle perdite, da sottolineare infatti che i meccanismi esistenti prevedono, con delle regole prestabilite, di rivalersi pesantemente sul patrimonio degli azionisti e degli obbligazionisti, oltre che dei correntisti.
Mercato caratterizzato dalla diminuzione dei corsi azionari che si prolunga per un periodo relativamente ampio.
Il benchmark, o parametro di riferimento, è comunemente utilizzato per confrontare la performance di un fondo comune, costruito facendo riferimento a indici elaborati da soggetti terzi e di comune utilizzo. Il benchmark, la cui indicazione è per l'Italia un'informazione obbligatoria da inserire nel prospetto informativo, ha l'obiettivo di consentire all'investitore una verifica facile del mercato di riferimento - e quindi del potenziale livello di rischio/rendimento- in cui il fondo si trova ad operare, oltre che fornire un'indicazione del valore aggiunto in termini di extra-performance della gestione. I benchmark più utilizzati sono rappresentati dai principali indici borsistici, come il Mibtel, l'indice MSCI Europe o il Dow Jones Industrials.
L'indice beta misura la sensibilità di un fondo alle oscillazioni del mercato. In altre parole, stabilisce quanto varia il fondo congiuntamente al mercato, in seguito a movimenti di quest'ultimo. È il cosiddetto rischio sistemico, cioè attribuibile a fattori macro, politici, fuori dal controllo degli investitori. Per definizione il beta del mercato è pari a 1,00.
Un coefficiente beta di 1,1 indica che il fondo può ottenere una performance del 10% migliore rispetto all'indice di mercato, in un mercato al rialzo o del 10% peggiore in un mercato al ribasso. Al contrario, un beta di 0,85 indica che il fondo può conseguire una performance del 15% peggiore rispetto al rendimento atteso dell'indice di mercato in fasi rialziste e del 15% migliore in fasi ribassiste.
Mercato caratterizzato dall'aumento dei corsi azionari che si prolunga per un periodo relativamente ampio